Riccardo Camanini - 1 stella Michelin – Chef – Ristorante Lido 84
La mia cucina non può prescindere dall’avere anche dei richiami storici. Mi piace rappresentare me stesso ancorandomi alle radici del passato, ma allo stesso tempo questo mi aiuta a svincolarmi quando nascono piatti non collegati alla tradizione. L’interpretazione della nostra cultura attraverso il cibo è necessaria per comprendere l’evoluzione del gusto nella società di oggi.
Bobo Cerea – 3 stelle Michelin – Chef – Ristorante da Vittorio
La clientela presta molta attenzione alla tradizione, perché è memoria, ricordo, piacere autentico. Tra i nostri menù degustazione ce n’è uno, Nella tradizione di Vittorio, i cui piatti richiamano la bontà ed il gusto più genuini. Li serviamo con la convivialità della condivisione, come si fa quando si è seduti attorno ad una tavola casalinga. Sono aspetti della tradizione a cui prestiamo molta cura. Che siano palati gourmet o “semplici” amanti della buona tavola, proponiamo anche piatti all’apparenza più classici ma in una versione riveduta, preparati con tecniche e cotture all’avanguardia.
Diego Rossi – Bib Gourmand – Chef – Ristorante Trippa
È fondamentale, il cuoco ha il dovere di salvaguardare le proprie origini culinarie e le tradizioni del territorio in cui si esprime. Detto ciò, non vuol dire che in ogni regione dobbiamo ritrovare i piatti di tutta la tradizione italiana, bensì quelli di un territorio specifico. La rivisitazione serve a creare la tradizione di domani e a descrivere il passare del tempo, a non sedersi e fossilizzarsi su usanze non più attuali e spesso originate da necessità che appartengono ad epoche ormai remote
Giovanni Solofra – 2 stelle Michelin – Chef – Ristorante Tre Olivi
La tradizione italiana è per me importantissima, nella mia idea di ristorazione e di ospitalità è fondamentale geolocalizzarsi, capire da dove si parte e perché. La tradizione culinaria è la cartina al tornasole dell’identità di un popolo e della sua evoluzione e, di conseguenza è importante salvaguardarla. Così facendo si può attivare il processo creativo per costruire nuove memorie. È importante sapere chi si era per creare il cibo del futuro, per far sì che la propria identità sia sempre più intima e non più omologata.