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Emma Balsimelli - Nutrizionista, membro del comitato scientifico regionale dell' associazione italiana celiachia toscana, divulgatrice scientifica sui temi della celiachia e della sana alimentazione

Emma Balsimelli - Nutrizionista, membro del comitato scientifico regionale dell' associazione italiana celiachia toscana, divulgatrice scientifica sui temi della celiachia e della sana alimentazione

Come può il delivery aiutare ad avere un’alimentazione più equilibrata?

Il cibo da asporto può garantire scelte e proposte che, accompagnate ad una buona conoscenza degli elementi essenziali di un corretto equilibrio alimentare, possono agevolare le persone nel seguire un piano alimentare corretto, grazie all'elasticità della scelta, degli abbinamenti tra gli alimenti e la varietà delle tipologie di cucine.

Dobbiamo stare attenti alla corretta associazione e combinazione tra gli alimenti, evitando ad esempio di sovrapporre più

 fonti di carboidrati, aggiungere verdure crude e fresche oppure l’aggiunta delle spezie ad attività antiossidante. Un'associazione razionale, equilibrata e corretta degli alimenti può realizzare un effetto positivo, sinergico, sui vari organi quindi per la salute. Vista la scarsità del tempo per la preparazione dei cibi per i ritmi sempre più frenetici e l’assunzione degli stessi, alcune alternative interessanti risiedono nelle Poke Bowl di tradizione hawaiana a base di riso, pesce e frutta esotica, fino alle insalate componibili e alle Healthy Bowl a base di verdura, frutta e prodotti freschi di stagione. A mio parere i delivery vanno considerati come una scelta jolly, non di routine,  un’alternativa pratica e comoda da usare “al bisogno”. Usiamoli allora come un’integrazione, come un aiuto ma al nostro personale piano alimentare, preparare noi stessi il cibo che mangeremo influenza il meccanismo della sazietà, ed è un gesto antico magico ed essenziale. Da nutrizionista consiglio di variare il più possibile scegliendo insalate a base di verdure di stagione, cereali integrali in chicco e legumi: sono piatti sazianti, ricchi di vitamine e fibre, ma poveri di grassi. Scegliere preparazioni semplici, a base di ingredienti poco lavorati. Per esempio, un trancio di pesce; se invece hai voglia di un hamburger considera anche le proposte light, per esempio i burger a base di proteine verdi. Attenzione anche al modo in cui riscaldi i cibi è importante. Promosso il forno che, per la rapidità con cui riscalda gli alimenti, aiuta a preservare i micronutrienti. Cercare di non aggiungere condimenti e sale alle pietanze, in genere un 20% più salato di quello che prepareresti tu. Se ti sembra poco saporito, ricorrere ad erbe fresche e spezie! Ci sono già aziende che offrono piani settimanali strutturati sul dispendio energetico non solo per la perdita del peso ma con l’attenzione per le varie esigenze alimentari (dieta onnivora, vegetariana, vegana, proteica o a basso indice glicemico).

Le statistiche dicono che “healthy food” è in cima alle ricerche degli italiani quando si parla delivery, dedicare una sezione del menù specifica a questa crescente esigenza è utile?

Sarebbe molto utile per la fruizione del cliente e probabilmente anche per l’organizzazione della struttura di accoglienza. Le persone sensibili a tale tematica che curano il gusto ma anche il loro corpo sono sempre più numerose e trovare nell’immediato delle proposte già precostituite potrebbe rappresentare una giusta opportunità per il cliente.

Offrire una selezione di cibi healthy è molto più che proporre una semplice insalata come si può rompere questo schema mentale e come adeguare l’offerta?

Tramite la sensibilizzazione e l’informazione: uno studio dimostra che circa il 70% degli Italiani è attento a non sprecare cibo quando ordina online, inoltre dimostra che le scelte vertono su piatti e cucine di cui si ha voglia (74%), soddisfacendo così un momento di piacere e benessere. Se si presenta la possibilità di conservare eccedenze, la scelta è di conservarle prevalentemente in contenitori di vetro o plastica (48%), piuttosto che in frigo con la pellicola (34%) o incartato nella confezione originale (18%). Certo sarà utile proporre piatti esteticamente accattivanti e gustosi con ingredienti conosciuti ed altri da scoprire così da “educare” il cliente a non pensare al cibo sano come la solita insalata.*

*Fonte dati: Osservatorio di Just Eat - Digital food delivery

Spesso scegliere delivery viene considerato poco salutare (pizza, hamburger, kebab..) come comunicare che si può comunque scegliere delivery e farlo in maniera salutare?

Ad esempio, con proposte salutari colorate e gustose, attraverso materiale informativo all’interno dei menù o nelle preparazioni, una buona salute è spesso legata ad una sana alimentazione. Comprendere quali cibi sono necessari per il nostro benessere e riconoscere l'importanza dell'equilibrio alimentare educa a un comportamento più cosciente e nei confronti del proprio corpo.

Giacomo Gironi – Esperto in formazione – Restaurant Consultant

Giacomo Gironi – Esperto in formazione – Restaurant Consultant

Come può il delivery aiutare ad avere una ricaduta economica positiva nell’economica di un ristorante?

Se dovessi fare una previsione a medio-lungo termine i prossimi ristoranti ad alta frequentazione avranno molta meno carne, lavoreranno sul territorio e si faranno aiutare dai dati raccolti da ogni strumento tecnologico ad oggi a nostra disposizione per offrire un servizio sempre più tailor made sulle esigenze salutari del cliente; il primo che decodificherà questo tipo di cucina sarà, come è stato per la cucina francese, il leader del prossimo mercato.

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